Cos'è l'incontinenza urinaria

La International Continence Society definisce l’incontinenza come quella condizione in cui è presente una involontaria perdita di urina (attraverso le vie naturali integre) che sia allo stesso tempo bene evidenziabile e che crei un problema igienico o sociale. Tale disturbo si può considerare, oltre che un sintomo, una vera e propria patologia che condiziona in maniera significativa la qualità di vita dei soggetti affetti.

Si calcola che in tutto il mondo circa 200 milioni di persone ne soffrano. L’incidenza nell’uomo è intorno al 20% soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 70 e gli 80 anni.

Incontinenza urinaria maschile: sintomi

La severità del sintomo dell’incontinenza urinaria maschile è un parametro fondamentale e può essere definita come l’insieme dei seguenti fattori:

  • frequenza degli episodi
  • quantità fisica della perdita espressa in grammi
  • rilevanza personale dato al disturbo
Soffri di incontinenza urinaria maschile?
APPROFONDISCI

L’incontinenza urinaria maschile si può suddividere in incontinenza da sforza, vescica iperattiva, incontinenza mista.

INCONTINENZA DA SFORZO

Perdita involontaria di piccole quantità di urine che si verifica quando aumenta la pressione sulla vescica sotto sforzo, ma anche semplicemente quando si ride, si tossisce, si starnutisce o durante un movimento

VESCICA IPERATTIVA

Causata da contrazioni involontarie del muscolo detrusore. Tali contrazioni generano una sensazione di urgenza alla minzione.  E’ dovuta ad una specie di instabilità della vescica stessa. Si tratta di una condizione che può insorgere senza un motivo preciso, ma che può far seguito a problemi neurologici od anche ad interventi chirurgici specie sugli organi vicini alla vescica.

INCONTINENZA MISTA

Nell’incontinenza urinaria maschile mista sono presenti i sintomi caratteristici di entrambi i tipi.

La maggior parte degli studi scientifici considerano predominante la incontinenza urinaria da iperattività (40-80%) seguita a lunga distanza dal tipo misto di incontinenza urinaria (10-30%). L’incontinenza urinaria da sforzo pura rappresenta percentualmente una minima parte (10%).

La causa iatrogena per eccellenza della incontinenza urinaria da sforzo maschile è la prostatectomia radicale.

L’ incidenza dell’incontinenza dopo prostatectomia varia dal 5% al 34%. L’incidenza della incontinenza da sforzo dopo TURP è circa dell’ 1%.

La diagnosi si basa essenzialmente su anamnesi ed esame obiettivo, inoltre possiamo avvalerci dei seguenti esami:

Diario minzionale: E’ la registrazione del numero e della modalità delle minzioni compilata dal paziente stesso. Il risultato sarà una tabella delle abitudini minzionali. Vengono riportate anche le fughe d’urina durante le normali attività quotidiane, le cause scatenanti, quali un colpo di tosse e può essere annotata la necessità di sostituire gli assorbenti.

Esami urodinamico: volto a controllare la funzionalità dell’apparato urinario (vescica e uretra) e consente di valutare la qualità della minzione.

Uroflussometria: Fornisce una valutazione della quantità di urina che viene espulsa, misurata in millilitri al secondo.

Cistometria: E’ la registrazione della pressione all’interno della vescica, in vari momenti del suo riempimento. Permette di evidenziare contrazioni abnormi del muscolo detrusore che si verificano mentre la vescica si riempie d’urina e che inducono un aumento, talora brusco, un’impennata della pressione vescicale interna d’urina.

Profilo della pressione uretrale: L’esame valuta la tenuta dello sfintere uretrale e può quindi contribuire a riconoscere un’incontinenza urinaria da sforzo.

Ecografia: consente di valutare la morfologia della vescica ed il residuo post minzionale.

Cistouretrografia minzionale: esame morfo-funzionale che permette di valutare la vescica, l’uretra ed eventuali reflussi vescioco-ureterali mediante esame radiografico con mezzo di contrasto.

Cistouretroscopia: consente la visione diretta di uretra e vescica per la valutazione di eventuali anomalie.

La terapia dell’incontinenza urinaria può essere medica o chirurgica.

TERAPIA MEDICA INCONTINENZA URINARIA

La riabilitazione del pavimento pelvico, esercizi specifici con lo scopo di rinforzare la muscolatura del pavimento pelvico e lo sfintere urinario: esercizi di Kegel, biofeedback e stimolazione elettrica sono il primo approccio terapeutico per l’incontinenza urinaria raggiungendo il 70% di successo nei pazienti con lieve incontinenza, anche nei pazienti sottoposti a prostatectomia radicale.

Nei casi di incontinenza da urgenza la terapia farmacologica prevede l’uso degli antimuscarinici.

TERAPIA CHIRURGICA DELL’INCONTINENZA URINARIA MASCHILE

Per quanto riguarda la terapia chirurgica abbiamo a disposizione:

  • Le iniezioni periuretrali di materiali biologici e sintetici che comprimendo l’uretra possono garantire la continenza. Poco usati in quanto i risultati sono scarsi.
  • Le protesi regolabili che possono essere regolate sia durante che dopo l’intervento per ottenere la continenza ottimale.
  • I “palloncini”: dispositivo protesico che agisce sull’uretra con lo stesso meccanismo compressivo delle sostanze iniettabili, con il vantaggio di poter regolare il grado di compressione. Le protesi sono formate da due palloncini gonfiabili che vanno impiantate ai lati dell’uretra e gonfiati fino a garantire la continenza. L’intervento, considerato mini-invasivo, può essere eseguito anche in anestesia locale, ed è indicato nelle incontinenze da sforzo lievi e moderate.
  • Gli “sling” o benderelle uretrali: possono essere di materiale autologo, eterologo o sintetico che vengono poste al di sotto dell’uretra e ancorate al bacino con viti in titanio.  È un intervento relativamente nuovo nell’uomo, ma già utilizzato da diversi anni nella donna. È un intervento considerato mini-invasivo, indicato solitamente per le incontinenze da sforzo lievi e moderate nell’uomo.
  • Gli sfinteri artificiali: sono considerati il gold standard nelle incontinenze medio-gravi secondarie a prostatectomia radicale. Sono dispositivi protesici composti da una cuffia che avvolge l’uretra, un serbatoio (impiantato nell’addome) che riceve la soluzione fisiologica dalla cuffia nel momento in cui si attiva la pompa (impiantata nello scroto) per urinare. L’intervento viene effettuato in anestesia “loco-regionale” in regime di day-hospital.
Vuoi una consulenza per l'incontinenza urinaria?
Prenota una visita urologica

Per quale consulenza mi stai contattando?