Eiaculazioni precoce: definizione e classificazione

L’eiaculazione precoce rappresenta una tra le più comuni disfunzioni sessuali maschili. Tale condizione patologica influenza negativamente la qualità di vita personale ed il benessere sessuale della coppia. Si stima che tale disturbo possa interessare tra il 3%  e il 30% della popolazione maschile.

Questa patologia si definisce come una condizione caratterizzata da eiaculazione che avviene sempre o quasi sempre prima o entro un minuto dalla penetrazione vaginale. L’eiaculazione precoce è caratterizzata anche dall’incapacità a ritardare l’eiaculazione stessa in occasione di tutte o quasi tutte le penetrazioni vaginali e dalle conseguenze personali negative quali disagio, fastidio, frustrazione e/o un atteggiamento di evitamento rispetto alla intimità sessuale (International Society for Sexual Medicine, 2008)

L’eiaculazione precoce può essere suddivisa in primaria (congenita) o secondaria (acquisita) in base all’epoca di insorgenza.

Possiamo anche classificare l’eiaculazione precoce (Classificazione di Kaplan) come:

  • grave: eiaculazione prima della penetrazione (ante portam) o entro 15 secondi o 3 spinte;
  • media: eiaculazione entro 15-30 secondi o 8 spinte;
  • lieve: eiaculazione entro 1-2 minuti o 10 spinte.

Eiaculazioni precoce cause

Vari sono i fattori che possono scatenare il riflesso dell’eiaculazione precoce. Tra questi i principali sono:

  • Ipersensibilità del glande
  • Anomalie morfologiche del pene, quali fimosi, frenulo breve ed incurvamenti penieni
  • Disordini della trasmissione serotoninergica a livello centrale (una ridotta concentrazione o una mancata efficienza funzionale del neurotrasmettitore serotonina (5-HT) promuoverebbe la comparsa di eiaculazione precoce)
  • Prostatiti
  • Disfunzione erettile
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Fondamentale per l’inquadramento più giusto delle varie tipologie di eiaculazione precoce è una corretta anamnesi sia generale che psico-sessuologica. Importante quindi distinguere tra eiaculazione precoce primaria e secondaria non trascurando un’eventuale e prolungata astinenza da parte del paziente. Altrettanto importante è distinguere anche l’eiaculazione precoce di tipo generalizzato (se si verifica in ogni situazione e con ogni partner) o di tipo situazionale (se si verifica solo in certe situazioni o con certe partner).

L’esame obiettivo riveste un ruolo molto importante per valutare un’eventuale congestione prostatica, un frenulo breve, una fimosi oppure i segni di eventuali processi infiammatori a carico del glande.

Un primo approccio diagnostico può essere la somministrazione di un questionario chiamato Premature Ejaculation Diagnstic Tool (PEDT). Tale questionario è composto da 5 domande a risposta multipla consentendo in base al punteggio finale di capire se il paziente soffra di eiaculazione precoce o meno e la gravità del disturbo.

La diagnostica strumentale dell’eiaculazione precoce prevede i seguenti esami:

  • Biotesiometria: è un test con cui si indaga la sensibilità vibratoria peniena. Si usa un vibrometro elettromagnetico a frequenza fissa ed ampiezza variabile.  Per la valutazione dei risultati si ricorre all’utilizzazione di un normogramma, appositamente ideato, che risulta essere età-dipendente. Mediante questo esame ricercheremo, nel caso specifico, ipersensibilità dei corpi cavernosi o del glande, che possa spiegare l’anticipazione del riflesso eiaculatorio.
  • Genito Sensory Analyzer (GSA): permette di indagare le vie nervose responsabili della sensibilità vibratoria e termica (caldo-freddo) a livello penieno e glandulare. La sensibilità peniena, infatti, ha un ruolo ben preciso nel determinismo dell’eiaculazione precoce: una maggiore sensibilità termica e/o vibratoria si traduce, infatti, in mancato controllo ed anticipazione del riflesso eiaculatorio.
  • Glandis Test: esame ideato da Alei nel ’99, consente di studiare mediante un vibromassaggiatore la sensibilità del glande e la latenza eiaculatoria del paziente. Viene effettuata una farmaco infusione endocavernosa con PGE1 con auto-iniettore automatico al fine di rendere indolore la procedura. Una volta evocata una perfetta erezione, il paziente posiziona un condom, ed utilizzerà il vibromassaggiatore glandulare in ambiente isolato. L’esame viene condotto durante la visione di un filmato erotico al fine di ridurre la componente ansiosa del paziente. Durante tale test, della durata complessiva di 10 minuti, il paziente potrà avere o meno l’orgasmo. Sulla base delle tempistiche del riflesso eiaculatorio possiamo dirimere le eiaculazioni precoci organiche da quelle funzionali. Qualora il riflesso eiaculatorio avvenisse entro pochi minuti si attesterebbe una condizione clinica di ipersensibilità glandulare e dunque di eiaculazione precoce organica.
  • Viricare Test: esame molto simile al Glandis Test, viene condotto dopo farmaco infusione endocavernosa e con vibromassaggiatore penieno. Il paziente utilizzerà il vibromassaggiatore su tutta la lunghezza peniena sul versante ventrale in ambiente isolato. Anche questo esame utilizza la visione di un filmato erotico con la finalità di ridurre la componente ansiosa del paziente. Durante tale test, della durata complessiva di 10 minuti, il paziente potrà avere o meno l’orgasmo. Sulla base delle tempistiche del riflesso eiaculatorio possiamo dirimere le eiaculazioni precoci organiche da quelle psicogene.

RIMEDI EIACULAZIONE PRECOCE

Dal momento che l’eziologia è così varia ed ampia, è ovvio che l’approccio terapeutico non sarà univoco e dovrà tenere conto delle molteplici cause evidenziate con la diagnosi. Va anche detto che, poiché motivazioni di ordine psicologico possono essere presenti con una certa frequenza, l’approccio psico-sessuologico è di fondamentale importanza.

ANESTETICI TOPICI

Se è presente una ipersensibilità del glande è possibile l’applicazione topica di anestetici locali per ritardare il riflesso eiaculatorio. Il paziente dovrà essere correttamente erudito sull’utilizzo di tale dispositivo per evitare la riduzione eccessiva della sensibilità.

Riducendo in modo controllato la sensibilità del glande il paziente ritrova progressivamente un miglior controllo del riflesso eiaculatorio ed un prolungamento delle tempistiche del rapporto. La rimodulazione della sensibilità glandulare e la riduzione dell’ansia associata porta il paziente ad usare sempre minor quantitativo dell’anestetico fino all’abbandono dello stesso.

EIACULAZIONI PRECOCE FARMACI

Le terapie farmacologiche orali prevedono l’utilizzo di farmaci serotoninergici e antidopaminergici, essendo la serotonina inibente e la dopamina favorente la funzione eiaculatoria.
La dapoxetina rappresenta il farmaco di scelta per la terapia dell’eiaculazione precoce, infatti, al contrario degli SSRI convenzionali, consente una somministrazione al bisogno, non necessita di un periodo finestra per manifestare la sua efficacia, ha un buon profilo di sicurezza e non presenta il rischio di sviluppare una sindrome da astinenza dopo la sospensione.

Nel paziente che oltre all’eiaculazione precoce presenti una disfunzione erettile con eiaculazione precoce secondaria è giustificato l’uso dei farmaci vasodilatatori orali o delle prostaglandine.

FRENULOPLASTICA

Per curare l’eiaculazione precoce si può ricorrere alla terapia chirurgica consistente nell’intervento di frenuloplastica indicato nei pazienti con brevità del frenulo.

Si applicherà una crema anestetica a livello frenulare, dopo circa 30 minuti tale regione sarà completamente anestetizzata e si potrà condurre la plastica di allungamento del frenulo. L’intervento, della durata di pochi minuti, termina con la sutura con sottili punti riassorbibili al fine di ottenere una cicatrice estetica.

Tale procedura ha il fine di risolvere la tensione anomala dovuta alla brevità o alla parziale lacerazione del frenulo ed alla conseguente riduzione del riflesso eiaculatorio. Il paziente non avrà alcun dolore dopo l’intervento e potrà riprendere l’attività sessuale dopo circa 7 giorni.

CIRCONCISIONE – POSTECTOMIA

Un’altra tecnica chirurgica per l’eiaculazione precoce è la postectomia la quale prevede di effettuare, in anestesia locale, l’asportazione dell’anello fimotico preservando il più possibile la cute integra e la lamina interna del prepuzio. Così facendo il glande apparirà nel post operatorio parzialmente ricoperto dal prepuzio.

L’intervento ha durata di circa 30 minuti, viene condotto in regime di day hospital, ed il paziente dopo qualche ora di osservazione potrà tornare autonomamente a casa.

NEUROTRIPSIA SELETTIVA

Con questa terapia chirurgica sii applica una crema anestetica nella regione frenulare, dopo circa 30 minuti tale zona sarà completamente anestetizzata. Mediante elettobisturi si conduce un’interruzione dei piccoli rami nervosi cutanei peri-frenulari che portano parte della sensibilità cutanea del glande. Tale metodica permette di ridurre la sensibilità glandulare e di migliorare, dunque, il controllo del riflesso eiaculatorio.

Il paziente non avrà alcun dolore dopo l’intervento e potrà riprendere l’attività sessuale dopo circa 5 giorni.

APPROCCIO PSICO-SESSUOLOGICO

La componente psicologica accompagna quasi sempre tale disturbo, è per tale motivo che l’approccio sessuologico fornito da personale specializzato in andro-sessuologia può essere proposto al paziente che è affetto da eiaculazione precoce funzionale o mista.

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